lunedì 16 settembre 2013

Nicola Genovese, il gusto jazz della nostalgia


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È lucano, ma vive nel Mugello, guardando ai suoni dell’Europa e del mondo, ovviamente con un piglio tutto italiano: scuola Paolo Conte, cuore dalle parti di Tom Waits, tanto amore per il jazz, per l’improvvisazione, per i suoni antichi di orchestrine dimenticate, con improvvisi squarci rock. Fiati, contrabbasso, suoni sghembi e un po’ scivolosi, intinti in un “espressionismo” che sarebbe dispiaciuto a Kurt Weill.

Tutto questo è Nicola Genovese che pubblica il suo secondo album Malvestito, dove la nostalgia è qualcosa di più di un sentimento dai colori vintage. È, casomai, la voglia di ripartire da lontano (nello spazio, nel tempo) per ricostruire le basi di una musica vera, suonata, ambita, sofferta. Nell’album - il secondo della storia di questo cantautore appartato, che ha trasformato in suono lo spaesamento - figura anche la tromba di Dario Cecchini, insieme a qualche fiato dei suoi mitici Funk off. Mugello rulez.
(f.p.)
tratto da "La Repubblica - Firenze" dell'11/09/2013

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