mercoledì 27 agosto 2014

ADOTTA IL MODULO



A seguito dell'accordo "Italia semplice" tra Governo, Conferenza delle Regioni, ANCI e UPI e del DL 90/2014, sono stati redatti i moduli unificati per la SCIA edilizia e il Permesso di costruire.L'adozione di tali strumenti, considerati indispensabili "a garantire la libera concorrenza e livelli essenziali concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale." non è però automatica e richiede l'adozione dei medesimi da parte delle amministrazioni territoriali.
A tal fine il Consiglio Nazionale ha deciso di promuovere, presso i propri iscritti che operano Internamente e esternamente alle PP.AA. l'adozione di tale atto di civiltà.
Questo per far sì che Regioni, Comuni e Provincie adottino i moduli unificati, cooperando tra loro perché i processi amministrativi siano chiari e trasparenti; perché i progettisti tornino a fare i progettisti e possano contribuire a risolvere i problemi dell'habitat senza spendere tempo ed energie a rincorrere una sterile burocrazia che, con le sue procedure bizantine e i suoi tempi impossibili, ha contribuito a mettere in grandissima difficoltà il nostro Paese.
A tal fine il CNAPPC promuove colleghi, enti e istituzioni questo appello, e chiede a tutti i progettisti italiani di appropriarsi dei suoi contenuti veicolandolo in rete e presso la società civile.
Questo nella speranza che questa piccola ma importante riforma possa diventare un concreto segnale di civiltà e di diritto e non trasformassi nella solita norma presto dimenticata e resa inutile.

Consiglio Nazionale Architetti

MA LA RIVOLUZIONE PARTE DAGLI INSEGNANTI


In attesa di conoscere le decisioni del Consiglio dei Ministri di venerdì 29, continua sui giornali il dibattito sul mondo della scuola.

Scuola di Barbiana. Foto di Giovanni/Flickr

di Mariapia VELADIANO

Non si sa più da che parte prenderla la scuola italiana. Siamo tutti stremati dall’infinita sequenza di “grandi riforme rivoluzionarie”. Eppure qualcosa è necessario fare per ricostruire la fiducia.
Qualcosa che parta proprio dagli insegnanti. Perché la storia del loro reclutamento non si lascia raccontare. Arrivati in aula per mille diversi “canali”, come orrendamente si dice, fra loro alla rinfusa sovrapposti, disordinati, ogni anno diversi, promettenti e costosi. Sono poi, gli insegnanti, scivolati in graduatorie di prima, seconda, terza fascia, a scorrimento, a esaurimento. Illusi, disillusi, spostati di qua e di là. In questo momento è forse possibile ma di sicuro inutile fare la lista delle colpe. Servono prudenti e pensati interventi che disinneschino i conflitti e le disfunzioni tenendo presente le ingiustizie più evidenti ma soprattutto il bene degli studenti che non possono cambiare insegnante ogni anno.
La scuola esiste per loro, non per risolvere il problema del precariato. Piccoli passi: contratti di supplenza triennali, esistono già in Trentino, piacciono a tutti, il supplente rinuncia ad avvicinarsi a casa se si libera un posto vicino, ma sa dove lavorerà, gli studenti hanno tre anni assicurati. Piccoli passi: non cambiare le regole del gioco in corsa, i contenziosi devastano i rapporti fra colleghi. Non serve un altro concorsone con canale privilegiato, ma la progressiva paziente soluzione dei contenziosi ancora sospesi.