lunedì 20 ottobre 2014

100 COLORS

100 COLORS

Shinjuku Central Park, Tokio, 2014
Progetto di Emmanuelle Moureaux

venerdì 10 ottobre 2014

Rifkin: Vivere senza petrolio? Sarà una rivoluzione come quella di Internet



"Non è la fine del petrolio, è il tramonto di un'era. La società gerarchizzata, fortemente accentrata nel potere e nelle ricchezze, si sta lentamente sgretolando. E al suo posto comincia a prendere forma un modello a rete, in cui centinaia di milioni di persone producono l'energia che serve alle loro case e alle loro attività. È una rivoluzione sociale, non solo energetica". Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on Economic Trends, commenta senza stupore l'annuncio dei Rockefeller di uscire dal business delle trivelle. "Non mi meraviglio perché chi alza lo sguardo vede i trend", continua Rifkin. "La transizione dal sistema produttivo basato sui combustibili fossili a quello basato sull'internet dell'energia è in atto e sarà inarrestabile come lo è l'espansione dell'internet della comunicazione. I due modelli sono simili: si basano sul passaggio da una logica verticale, in cui pochi godono di molti benefici, a una logica orizzontale, in cui i vantaggi e la conoscenza vengono distribuiti".
Eppure gli Stati Uniti stanno puntando molto sullo shale gas, non è un rilancio dei combustibili fossili sotto altra forma? "È una bolla che scoppierà presto: non ci sono le condizioni per uno sfruttamento conveniente in larga scala di una risorsa che è molto diluita, costosa nell'estrazione e con procedure estrattive ad alto impatto ambientale".
Se il passaggio al nuovo modello è inarrestabile, come spiega la crescita di tensioni, anche geopolitiche, attorno ai giacimenti di fossili? "Dire che il processo è inarrestabile non significa dire che scorrerà sul velluto. Le resistenze sono forti. Ma sono forti anche le tensioni competitive tra gruppi e tra Paesi che si contendono la leadership delle nuove tecnologie. Le grandi agenzie internazionali sull'energia prevedono che tra breve le rinnovabili scalzeranno il dominio dei fossili, ma non dicono quali Paesi saranno tra i vincitori e quali tra gli sconfitti perché questa partita è ancora in corso".
L'Italia, che lei frequenta spesso, sarà dalla parte dei vincitori o da quella degli sconfitti? "L'Italia ha il sole ma non ha il solare, la Germania non ha il sole ma ha il solare. I segnali che sono venuti dagli ultimi governi sono scoraggianti: per permettere la rivoluzione tecnologica basata sulle fonti rinnovabili e sull'efficienza ci vogliono continuità di indicazioni, costruzione di infrastrutture, manovre coerenti. La Germania lo ha fatto e ne sta traendo grandi benefici, anche dal punto di vista occupazionale. L'Italia si è fermata a metà strada e sembra voler tornare indietro, più interessata alle trivelle che all'energia pulita: se non metterà a punto una filiera nazionale dovrà continuare a comprare all'estero gli strumenti necessari per avere energia".
Nel libro che ha appena pubblicato, La società a costo marginale zero , lei parla di internet delle cose. Qual è il nesso con l'energia? "Il nesso è forte. Da una parte abbiamo il costo marginale dell'energia che tende a zero perché, una volta pagati i costi di costruzione degli impianti, il sole è gratis e il vento non manda la bolletta. Dall'altra il modello internet ha varcato il muro della vita reale modificando logistica e convenienze energetiche: oggi puoi progettare in un luogo e realizzare gli oggetti in un altro con stampanti a 3d. Evitando trasporti, cioè consumi energetici e inquinamento ".

Tratto da la Repubblica del 10/10/2014

Repubblica.it

LA BUONA SCUOLA? QUELLA CHE NON UCCIDE GLI ISTITUTI D’ARTE


di Andrea Ragazzini - Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità

Gentile Direttore,
nel documento del Governo Renzi La buona scuola il quinto capitolo, dal titolo Fondata sul lavoro, è dedicato al rapporto tra la scuola e il mondo del lavoro, a partire dalla constatazione che “a fronte di un alto tasso di disoccupazione, le imprese faticano a trovare competenze chiave”, tanto nell’industria elettronica e informatica quanto in settori come quelli del mobile e dell’arredamento. Le premesse sono condivisibili e i propositi meritori. Apprezzabile in particolare l’idea della Bottega scuola, cioè “esperienze di inserimento degli studenti in contesti imprenditoriali legati all’artigianato, al fine di coinvolgere attivamente anche imprese di minori dimensioni o tramandare i mestieri d’arte”. Ma oltre a frequentare le botteghe degli artigiani, per gli studenti interessati ai mestieri d’arte c’è bisogno di una scuola ad hoc, un percorso di studi che dia loro una specifica preparazione professionale. Che attualmente non esiste più.

martedì 16 settembre 2014

TLG 2.0 – Through the looking glass 2.0


rassegna di videoarte a cura di Susanna Crispino
in collaborazione con il Polo Museale di Gualdo Tadino
Museo Civico Rocca Flea
21 Settembre 2014 ore 11:30


Gli spazi espositivi della prestigiosa Rocca Flea di Gualdo Tadino ospitano TLG 2.0 – Through the looking glass 2.0, rassegna di videoarte proveniente dalla VIII Biennale delle Arti di Shiryaevo a cura di Nelya Korzohva e Roman Korzhov (Shiryaevo/Samara, Russia 2013).

L'esposizione, a cura di Susanna Crispino in collaborazione con il Polo Museale di Gualdo Tadino, riunisce dieci artisti italiani affermati nel panorama internazionale intorno al tema della verità dell’immagine.

Le opere video di: Bruno Di Lecce, Giuseppina Esposito, Giulia Giannola, Giuseppe Manigrasso, Mauro Rescigno, Vito Pace, Angelo Ricciardi, Roxy in-the-box, Nello Teodori, Angelo Volpe, promuovono un dialogo tra la dimensione storica del luogo e quella presente dell’arte contemporanea.

venerdì 5 settembre 2014

LA BABELE IN EDILIZIA

foto Claudio Riccio/Flickr

A ogni città il suo vocabolario: norme edilizie, invincibile Babele

di Sergio RIZZO

Un problema «formale» l’ha definito il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Quale sia la «formalità» così decisiva da far saltare la semplificazione più importante contenuta nel decreto «sblocca Italia», non è dato sapere. L’unica cosa certa è che la norma con la quale si stabiliva che gli 8 mila Comuni italiani avrebbero avuto un regolamento edilizio uguale per tutti è misteriosamente scomparsa nella notte fra lunedì e martedì. Evaporata, volatilizzata, dissolta. Lupi dice che se ne parlerà in sede di conversione del decreto nel Parlamento. Oppure in un altro provvedimento.

mercoledì 3 settembre 2014

LA BUONA SCUOLA




Il Governo ha appena annunciato il progetto di riforma denominato "La Buona Scuola".
Si tratta di linee guida su cui aprire un dibattito col mondo della scuola, per avviare nel 2015 le riforme vere e proprie.
Per scaricare il materiale vai al sito: passodopopasso.italia.it
Il 15 settembre parte la campagna di ascolto del mondo della scuola.
Torneremo sicuramente sugli argomenti indicati nelle linee guida.

lunedì 1 settembre 2014

I COLORI DI BURANO

foto Tony Gentile/REUTERS
repubblica.it

UNITED OF COLORS PANTONE



di Michele SMARGIASSI

«Intramontabile tricolore!» esclamò lo speaker del cinegiornale Incom, ma sul podio Gino Bartali guardava perplesso la sua maglia tricolore di campione d’Italia 1952, borbottando ai giornalisti: «Il verde è diventato più chiaro...». Aveva ragione. Quello era squillante, mentre sul suo primo trofeo, nel 1935, era grigiastro. Ma che importa? Bianco rosso e verde, no? Ma quale rosso, quale bianco, quale verde? L’occhio umano percepisce migliaia di sfumature. Una vale l’altra? Poteva l’eroico Bravehart immolarsi per una bandiera d’un blu qualsiasi? Mai, infatti nel 2003 il parlamento scozzese attribuì per legge, alla sua croce di sant’Andrea, una tonalità precisa. Oggi l’orgogliosa Scozia si commuove solo se sull’asta garrisce il Blu Pantone PMS300. I colori, per Kandinskij «linguaggio universale dell’anima», per secoli hanno sfidato il vocabolario. Come si parlano i colori? Mallarmé li identificava con le vocali, A nera, E bianca, I rossa... Per gli artisti, ogni nuance aveva un passaporto, un certificato Doc: blu di Prussia, terra di Siena, rosso pompeiano... Poi, mezzo secolo fa, qualcuno disse basta con le approssimazioni analogiche. Niente poesia: numeri. Precisi, inconfondibili, ordinabili in righe e colonne. Ora si dice 2767C, 7607C, 1805C.

mercoledì 27 agosto 2014

ADOTTA IL MODULO



A seguito dell'accordo "Italia semplice" tra Governo, Conferenza delle Regioni, ANCI e UPI e del DL 90/2014, sono stati redatti i moduli unificati per la SCIA edilizia e il Permesso di costruire.L'adozione di tali strumenti, considerati indispensabili "a garantire la libera concorrenza e livelli essenziali concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale." non è però automatica e richiede l'adozione dei medesimi da parte delle amministrazioni territoriali.
A tal fine il Consiglio Nazionale ha deciso di promuovere, presso i propri iscritti che operano Internamente e esternamente alle PP.AA. l'adozione di tale atto di civiltà.
Questo per far sì che Regioni, Comuni e Provincie adottino i moduli unificati, cooperando tra loro perché i processi amministrativi siano chiari e trasparenti; perché i progettisti tornino a fare i progettisti e possano contribuire a risolvere i problemi dell'habitat senza spendere tempo ed energie a rincorrere una sterile burocrazia che, con le sue procedure bizantine e i suoi tempi impossibili, ha contribuito a mettere in grandissima difficoltà il nostro Paese.
A tal fine il CNAPPC promuove colleghi, enti e istituzioni questo appello, e chiede a tutti i progettisti italiani di appropriarsi dei suoi contenuti veicolandolo in rete e presso la società civile.
Questo nella speranza che questa piccola ma importante riforma possa diventare un concreto segnale di civiltà e di diritto e non trasformassi nella solita norma presto dimenticata e resa inutile.

Consiglio Nazionale Architetti