domenica 27 ottobre 2013

Democrazia e Paesaggio



[…] Mentre ero seduto sulla panchina nella zona della Kraichgau, in attesa dell‘ispirazione del genio, e di un tentativo di produrre il mio pensiero in operato artistico, ho pensato alla Democrazia, una sorta di costruzione fatta di ponteggi e strategie... dopo un po‘ mi sono messo a osservare la Socialdemocrazia del paesaggio tedesco. […]


da "Riflessioni sulla Socialdemocrazia del Paesaggio“ Vito Pace, 2013
http://www.vitopace.blogspot.it/

lunedì 16 settembre 2013

Nicola Genovese, il gusto jazz della nostalgia


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È lucano, ma vive nel Mugello, guardando ai suoni dell’Europa e del mondo, ovviamente con un piglio tutto italiano: scuola Paolo Conte, cuore dalle parti di Tom Waits, tanto amore per il jazz, per l’improvvisazione, per i suoni antichi di orchestrine dimenticate, con improvvisi squarci rock. Fiati, contrabbasso, suoni sghembi e un po’ scivolosi, intinti in un “espressionismo” che sarebbe dispiaciuto a Kurt Weill.

Tutto questo è Nicola Genovese che pubblica il suo secondo album Malvestito, dove la nostalgia è qualcosa di più di un sentimento dai colori vintage. È, casomai, la voglia di ripartire da lontano (nello spazio, nel tempo) per ricostruire le basi di una musica vera, suonata, ambita, sofferta. Nell’album - il secondo della storia di questo cantautore appartato, che ha trasformato in suono lo spaesamento - figura anche la tromba di Dario Cecchini, insieme a qualche fiato dei suoi mitici Funk off. Mugello rulez.
(f.p.)
tratto da "La Repubblica - Firenze" dell'11/09/2013

lunedì 19 agosto 2013

MALVESTITO

L'ultimo lavoro musicale di Nicola Genovese


Cover definitiva per Itunes

Per info vai al sito di Nicola Genovese
Per chi desidera ascoltarlo in streaming:
Se desideri acquistarlo vai al sito:
https://itunes.apple.com/it/album/malvestito/id675661060


Di seguito potete leggere un articolo di Sabrina Paladini pubblicato su ilmiogiornale.org, che ci offre una presentazione molto interessante del mondo musicale di Nicola Genovese.

NMG: il jazz ha l'anima a sud

Uno sguardo arcano. Mani piccole e forti. Un tocco delicato nel celebrare il suo pianoforte. Un’ idea pura che si manifesta sullo spartito. Una poliedrica leggerezza nella costruzione degli arrangiamenti. Una poetica nella padronanza delle parole. Un artista ‘nostro’ che nel corso della sua carriera ha elaborato un modus musicale del tutto originale, un virtuoso binomio tra testa e cuore.
Nicola Maria Genovese, cantautore, paroliere, polistrumentista, abbraccia la sua musica con la forza della sua terra, la Lucania. Da lì la spinta a creare, a modellare, a trasformare ciò che la sua formazione jazzistica aveva abbozzato.
Colori e forme che arrivano a chi lo ascolta come un déjà vu, qualcosa che ci è familiare, che ci sfugge, ma ci riporta lì. Proprio dove e quando eravamo.
L’atmosfera è sensibile di armonie malinconiche e raminghe. Gli arrangiamenti sono voluttuosi, le parole, dediche eterne per chiunque.
Un’influenza, quella del maestro P. Conte, che non è retorica, che rimane lì a guardare dentro e fuori di lui, come un figlio che, cresciuto, lascia la mano dal padre per intraprendere la sua strada.
Lo sfondo è suggestivo: inafferrabile melodia che rimanda lontano, quasi fino alle magie profane dei Trovatori e dei Trovieri, alla chanson de geste, ai profumi di una cultura pastorale dell’Italia del sud, sotto un’inequivocabile, matura, consapevole e rigorosa matrice jazz.
Un musicista attento, dedito al suo lavoro come ci si dedica ad un raccolto.

lunedì 5 agosto 2013

VIII Biennale of contemporary Art 2013 Shiryaevo - Samara, Russia



Per info visita il sito di Vito Pace oppure il sito ufficiale dell'evento.

Lezioni di Piano. Architettura vs Urbanistica.

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di Simone Rusci
tratto dal sito web eddyburg.it

Se la progettazione architettonica riesce ad esprimersi in modo più efficace della pianificazione urbanistica, si tratta soprattutto di questioni di linguaggio, o anche in parte di contenuti? Ed è possibile uscire da questa specie di vicolo cieco?

La recente inaugurazione del Quartiere Le Albere a Trento, progettato da Renzo Piano, riporta inevitabilmente a riflettere su di un tema antico quanto attuale: l'intimo, imprescindibile e contrastato rapporto tra urbanistica e architettura. Il nuovo quartiere, come del resto molti altri suoi cugini europei, sembra affermare con forza il fallimento dell'urbanista, almeno nell'accezione canonica invalsa nell'ultimo secolo, e consolidare invece la figura dell'architetto quale soggetto efficace ed unico della trasformazione e progettazione urbana, la vittoria della disciplina architettonica su quella urbanistica.

martedì 30 luglio 2013

lunedì 29 luglio 2013

REGOLAMENTO PER IL VERDE AD AVIGLIANO



È stato recentemente approvato dal Consiglio Comunale di Avigliano (PZ), il Regolamento sulla manutenzione del verde urbano. Nessun accenno alla Legge 10 del 2013, riguardante le "Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani" di cui abbiamo parlato in un precedente post del 18 febbraio scorso. Peccato. è un'occasione mancata. Come sempre ci si muove in maniera frettolosa e poco organica. Che dire poi del mancato aggancio al redigendo (?) Regolamento Urbanistico?
Pubblichiamo il Regolamento, per chiunque ne voglia fare buon uso e, soprattutto, per quelle persone che volontariamente desiderano tenere il proprio ambiente decoroso.

lunedì 3 giugno 2013

LA STRANA ALLEANZA IN SALSA VERDE


di Salvatore Settis

Lupi in salsa ecologica: questo il senso della proposta di legge Ac/70, in discussione alla Camera, su «Contenimento dell’uso di suolo e rigenerazione urbana». Bel titolo: peccato che il testo abbia invece l’aspetto di un patto scellerato fra guardie e ladri di territorio. Riassunto delle puntate precedenti: nel 2008 Maurizio Lupi propone una legge dove il suolo ha mera vocazione edificatoria, senza la minima attenzione per la tutela del paesaggio, l’agricoltura, l’assetto idrogeologico.

lunedì 22 aprile 2013

IL PARADOSSO DEI PARADOSSI



di Pippo CIVATI

Che più le cose andranno male in Friuli (che già stanno andando male, visto che hanno votato in pochissimi), più ci chiederanno di formare un governo. E di farlo a qualsiasi costo (del resto il voto larghissimo a Napolitano lo sottintende) e senza porre condizioni. Oppure ci presenteranno due alternative: governo tipo-Monti o Pd-Pdl. Segue dibattito in politichese.

Lo potranno fare gli stessi che si sono augurati fin dall’inizio questa soluzione, e che hanno voluto archiviare la strada Prodi o Rodotà (come chiarisce oggi lo stesso Rodotà, non erano in contraddizione), perché ci diranno: come fai a tornare a votare ora?